Racconti da un orto famigliare
(in estate)
(in estate)
Prima puntata - Un'orto famigliare
Sui social parlo quasi esclusivamente di biodiversità e paesaggio. Da oggi voglio invece raccontarvi fotograficamente di un piccolo progetto che da alcuni anni sto portando avanti con la mia famiglia: il nostro orto familiare. Ma voi, vi starete chiedendo, perché investire del tempo per coltivare verdure, quando economicamente conviene comprarle al supermercato? Da parte mia, posso dire che la ragione principale che mi spinge deriva proprio dal mio mestiere di fotografo naturalista. Infatti per il mio lavoro vengo pagato fondamentalmente per parlare e fare foto che hanno lo scopo di aumentare la consapevolezza del nostro patrimonio ambientale. Ma da molto tempo avevo una domanda ricorrente nella testa: cosa faccio concretamente io, di fisico, per proteggere l'ambiente? Ecco, la risposta l'ho trovata nel fare buche, piantare semi, togliere femminelle, raccogliere patate ecc. Insomma, nel coltivare un pezzetto di terra insieme alla mia famiglia, evitando l'abbandono delle terre agricole e tutelando il paesaggio culturale, riducendo la CO2 prodotta dal trasporto delle merci. Poi, sia chiaro, tutto questo è una goccia nel mare e non sarebbe possibile senza l'aiuto della mia famiglia. Mi rendo conto ovviamente di essere un privilegiato a poter investire del tempo in queste cose, ma proprio perché so che non è da tutti avere questa possibilità, ho colto l'occasione. Ora vi lascio con una foto che racconta il grande raccolto di pomodori di quest'estate. Pomodori che abbiamo ottenuto da seme e trattati esclusivamente in modo biologico. |
Seconda puntata - "U trattamento"
"Fin da quando sono piccolo, ho il ricordo di discussioni molto serie su un argomento ben specifico, “Quando oh damo u trattamento?” (tradotto: quando è più opportuno dare il trattamento inteso come acqua ramata, piretro ecc.) Devo dire che per anni abbiamo fatto un’agricoltura abbastanza convenzionale, ma da un po’ di tempo per trattare l’orto contro bruchi e altre sventure, utilizziamo quasi esclusivamente prodotti biologici e in particolari i batteri sono diventati dei nostri grandi alleati. Infatti per esempio usando il Bacillus thuringiensis riusciamo a bloccare quasi del tutto lo sviluppo dei bruchi di cavolaia che recano ingenti danni. Con la ricerca, lo studio e la passione anche chi lo fa per hobby e sopratutto autosussistenza può compiere importanti passi verso un’agricoltura sostenibile. |